Regista, produttore e sceneggiatore, Bill Lawrence è un nome che risulta famoso nel mondo delle serie tv per aver dato vita a diversi show. Una penna creativa, visionaria, geniale, che si associa a successi televisivi quali “Scrubs: medici ai primi ferri”, “Ted Lasso”, “Shrinking”. Se ami le serie tv, conoscerai senz’altro questi titoli recenti e non solo, tutti caratterizzati da una tipologia di intrattenimento che tende a strappare delle risate ma anche delle lacrime.
Una comicità misurata, mixata al dramma, che non scende nel ridicolo, è ciò a cui mira Bill Lawrence. Nelle serie tv da lui ideate non vedrai mai sgarbo né banalità. Ha la capacità di mettere di buonumore lo spettatore che, ad esempio, si appresta a seguire un nuovo episodio dopo una giornata da dimenticare. Allo stesso tempo, inserisce situazioni che fanno immedesimare nei protagonisti delle vicende e quindi commuovere.
Vera e propria chicca di Lawrence è la serie tv dei primi anni 2000, mai dimenticata, “Scrubs: medici ai primi ferri”. Al centro delle puntate c’è un team di specializzandi che devono imparare il difficile mestiere del medico. In ospedale, l’atmosfera è leggera, si scherza sul binomio vita-morte che i protagonisti si trovano ad affrontare, spesso senza poter fare niente per salvare i pazienti. Quest’ultimo aspetto, ossia il rischio a cui sono sottoposte le persone in gravi condizioni, è delineato con freddezza e cinismo. Anche questi sentimenti raffigurano pienamente il lato umano degli specializzandi, e in generale del personale dell’ospedale che compone il cast della fortunata serie.
L’empatia verso i personaggi è dunque frequente in chi guarda lo show e ben studiata da Bill Lawrence. Si comprende perfettamente come si sentono i futuri medici, il loro volersi proteggere dalla sofferenza per la morte di preziosissime vite umane. Protezione che mettono in atto attraverso la freddezza. Una freddezza che nasconde il dolore e l’impotenza di fronte alle emergenze mediche, ai peggioramenti dei pazienti, alle malattie di lungo o breve corso. Quest’atteggiamento, apparentemente indifferente, cela in realtà una vicinanza emotiva ai parenti e agli amici dei pazienti che non ce l’hanno fatta. Ed è questa loro inevitabile empatia che cercano spesso di oscurare con le risate e le battute. Si mantiene così un equilibrio tra il pianto e il sorriso che contagia lo spettatore, facendogli trascorrere dei momenti in cui riesce a staccare dalla propria vita e ad immergersi in quelle rappresentate nella serie.
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