Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza

Ritorna la celebrazione della Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza, giunta alla sua settima edizione. Tale iniziativa è stata introdotta nel 2015 dalle Nazioni Unite, con il patrocinio dell’Unesco, e si festeggia con ricorrenza l’11 febbraio tutti gli anni. Una giornata che mira al riconoscimento del talento femminile sia in ambito tecnico che scientifico, affinché tutte le donne e le ragazze che intendono perseguire una carriera come scienziate, o in generale nelle professioni scientifiche, abbiano le stesse opportunità dei loro colleghi uomini.

Le donne che si sono occupate di scienza nel corso della storia

Alle donne è stato negato l’accesso all’istruzione per diversi secoli, ma nonostante questo il contributo scientifico apportato dalle donne nel corso della storia è stato davvero rilevante e ha coinvolto varie civiltà antiche. La prima scienziata a livello storico risale all’epoca dell’Antico Egitto, per poi ricordare Timica di Sparta, la filosofa presocratica che divenne nota all’interno della Scuola di Crotone fondata da Pitagora nel 530 a.C.

Altro celebre esempio di donna che si ingegna nella scienza, e per l’esattezza nella filosofia e nella matematica, è dato da Ipazia, la pagana che dovette lottare contro i pregiudizi dei cristiani sulla versione al femminile della genialità scientifica. Fu solo a partire dal 1700 che il ruolo della donna in ambito scientifico iniziò ad essere riconosciuto. I primi progressi in tal senso si registrarono infatti grazie all’ammissione delle donne nelle facoltà universitarie di matematica e fisica in tutta Europa. In Italia nel 1732 l’università di Bologna offrì per la prima volta un impiego ad una scienziata, il suo nome è Laura Bassi.

La situazione al giorno d’oggi

Le distinzioni di genere, i pregiudizi, i modi di dire e gli stereotipi sessuali sono purtroppo ancora molto radicati nella società, e ciò rende necessarie le iniziative a favore delle donne nella scienza. Oggi l’attenzione rivolta alle donne e alle ragazze che lavoro in ambito scientifico è ridotta, e i passi da compiere in tal senso sono parecchi. Le donne che sono impiegate nella scienza in Italia sono una minoranza rispetto ai colleghi uomini, come pure in Europa. Se consideriamo la situazione odierna italiana, le regioni che contano il maggior numero di scienziate e ingegnere sono la Sicilia e la Sardegna, ma tali impieghi vengono visti quasi sempre come di esclusiva competenza degli uomini, con un forte divario di genere.

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