Lo stile ricercato di Francesco Curto e della sua “Arte dietro le quinte”

Artista poliedrico, Francesco Curto spazia dalle creazioni fatte a mano alle stampe digitali. “Alla fine, tutte le esperienze tornano, e l’arte è una continua contaminazione di cose”, dichiara definendo il suo lavoro. Francesco ha denominato Arte dietro le quinte ciò che lo porta a creare complementi d’arredo, abbigliamento e accessori, anche su richiesta. Ogni articolo è personalizzabile a gusto del committente, dalle lenzuola, alle tovagliette americane, dai cuscini per il salotto alle coperte, spaziando tra coprivaligia, camicie, zaini, e così via, perché la fantasia non ha limiti.

La sua parte creativa e i suoi contatti

Il nome Arte dietro le quinte non è un caso, Francesco infatti lavora come costumista e truccatore per una compagnia amatoriale di teatro, e fa anche il grafico. Accanto a questi suoi impegni professionali, si dedica all’artigianato, nello specifico al riciclo di stoffe che non si utilizzano più, e le rende qualcos’altro sul filo della creatività e dell’originalità. E nella sua progettualità, non manca il connubio con il grafico che è in lui, e per servire al meglio i suoi committenti, in alcuni casi miscela inserti di materiali di riutilizzo ed elaborazioni grafiche con stampa digitale.
È possibile visionare i lavori di Francesco Curto sulla sua pagina Instagram e sulla sua pagina Facebook, e contattarlo al numero di cellulare 349 1966397, anche Whatsapp, oppure all’indirizzo e-mail curtoitalofrancesco@gmail.com.

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– Se dovessi definire la creatività secondo il tuo punto di vista, che parole useresti?

La creatività è la forma di espressione più alta. Ogni artista, in qualsiasi campo, cerca di plasmare le proprie emozioni attraverso le proprie performances che nascono dalla creatività e dalla sensibilità individuale. Pittori, scultori, architetti, sono gli esempi più lampanti, ma la creatività passa attraverso infiniti mondi: il teatro, la danza, il makeup, la decorazione, l’arredamento, sono solo alcuni di questi. La creatività è il motore che permette all’uomo di rendere il mondo molto più affascinante“.

– Che sensazione ti dà il rinnovo degli abiti a lavoro ultimato?

“È una sensazione strana! Quando mi trovo tra le mani lo scarto di altri, la domanda che mi pongo è sempre: come posso creare per questo oggetto una nuova possibilità, un futuro? Lo immagino, lo plasmo nella mia mente, i processi creativi sono talmente vari che sono costretto a cambiare obiettivo in corso d’opera. Quando il lavoro è terminato e realizzo che ciò che era considerato scarto ha avuto il suo riscatto, ho la sensazione di aver vinto una missione”.

– Di quale tuo lavoro vai maggiormente fiero?

Sicuramente tutti i lavori di personalizzazione su misura. Ricevo spesso i ringraziamenti dei destinatari delle commissioni perché comprendono che hanno ricevuto un pezzo unico, pensato apposta per loro, e questo mi dà molta soddisfazione“.

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– Accompagni la creatività allo studio, all’osservazione del lavoro altrui? In che modo?

Prima di ogni lavoro, c’è sempre una fase di studio e progettualità, senza la quale non potrei partire, e che mi serve per organizzare le fasi di lavoro. Sono un autodidatta e, non avendo mai frequentato una scuola di taglio o cucito, prendo spunto da qualsiasi cosa. Provengo da una famiglia dove la sartoria era di casa, e sono cresciuto respirandone l’arte da mia zia sarta. Cerco sempre di lasciarmi guidare dall’istinto, altrimenti si innescherebbe una sorta di copia non originale. L’originalità è ciò a cui aspiro“.

– In termini di tempo, come concili il lavoro con i momenti in cui ti dedichi al talento creativo?

Oggi lavoro come grafico in uno studio di Parma che si occupa prevalentemente di promozioni e mi sto dedicando seriamente a questi lavori creativi da poco, prima era solo un hobby. Mi piacerebbe avere più tempo da dedicarvi, ma il lavoro spesso mi riporta nel mondo reale”.

– Che aspirazioni hai per il futuro?

Attualmente non so darmi un obiettivo preciso. Mi sento di essere ancora in una fase di sperimentazione di tecniche e di “ricerca”. Spazio tra arredamento e stampe digitali, che mi riportano agli studi di Grafica conseguiti a Bologna, all’Accademia di Belle Arti. Mi piacerebbe poter vivere di Arte“.

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