Un van come casa: la nuova vita di Erika e Tobia

I due ex impiegati hanno abbandonato lavoro e abitudini per trasformare il loro vecchio van nella loro nuova casa.

Cambiare vita si può. Erika Faccin e Tobia Zamperetti, 25 lei e 30 lui, sono una coppia che ha stravolto le proprie abitudini. Hanno lasciato il loro lavoro di impiegati e la loro abitazione per andare a vivere nel loro van, un Westfalia California del 1992.

Dopo il primo appuntamento dell’ottobre 2021 i due capirono subito che il loro futuro sarebbe stato assieme, e di certo anticonvenzionale. “Non è stato facile mollare tutto, un lavoro fisso, uno stipendio fisso, però abbiamo fatto un sacco di rinunce. Così in questi mesi siamo riusciti a metterci da parte un po’ di risparmi”.  

Queste le parole emozionate della coppia, che prosegue nel racconto. “Abbiamo fatto un business plan per controllare le spese e siamo riusciti a calcolare che possiamo stare via dai due ai tre anni”.  La scelta è scattata nel momento in cui i due giovani si sono resi conto di non essere felici.

Erika e Tobia ci hanno anche spiegato come fanno a vivere in un van. “A livello tecnico abbiamo due fuochi, un lavandino, abbiamo delle batterie ausiliarie, per cui siamo autonomi anche con la corrente”.

“Inoltre”, hanno proseguito i due, “ci sono dei pannelli solari, c’è un inverter per cui riusciamo a caricare il pc, la macchina fotografica, i telefoni”.  Hanno poi inserito un wc chimico portatile e una doccia riscaldabile esterna, dotata di tenda.

I prodotti che usano sono del tutto biodegradabili ed ecologici, in linea con la loro visione eco-friendly del mondo e della vita. Seguitissimi su Instagram, aggiornano giorno per giorno i loro numerosi followers sulle tappe del loro viaggio.

Condividono 2 metri quadrati, un bel sacrificio, eppure ciò viene ripagato dai posti incredibili e sempre differenti che vedono ad ogni sorger del sole. Forse anche per questo i due giovani non si pentono di aver lasciato tutto.

“Per i nostri familiari e amici non è stato facile vederci andare via. Li abbiamo salutati col sorriso e loro si sono resi conto che era la scelta giusta”.

Cosa pensi di questa scelta?

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